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Il caffè: le sue origini, i modi per prepararlo e i suoi effetti



La prima pianta di caffè fu trovata in Arabia e nonostante i vari trapiantamenti che quest' arbusto ha subito, il caffè migliore ci viene sempre da lì.
Un' antica tradizione ci dice che il caffè fu scoperto da un pastore, il quale notò che le sue capre erano agitate in modo anormale dopo aver brucato le siepi delle piante di caffè.

Vera o no che sia questa storia, l' onore di questa scoperta apparterebbe solo per metà al pastore, il resto spetta incontrastabilmente a colui che per primo ebbe l' idea di abbrustolire il chicco. Infatti, il decotto di caffè crudo non sa di nulla, ma la carbonizzazione vi sviluppa un aroma e ne estrae una sostanza oleosa che caratterizza il caffè quale siamo soliti prendere. Due cose che senza l' intervento del calore sarebbero rimaste eternamente sconosciute.

I Turchi, i quali in questa materia sono maestri, non usano alcun macinino per triture il caffè: essi lo pestano nel mortaio con un pestello di legno; e questi arnesi, quando sono stati adoperati molto a lungo, diventano preziosi e si vendono a caro prezzo.

Alcuni anni fa, tutti si occupavano del miglior modo di fare il caffè.
Fu proposto di farlo senza torrefazione, cioè senza ridurlo in polvere, d' infonderlo a freddo, di farlo bollire per tre quarti d' ora, di metterlo nell' autoclave.

I medici del passato hanno esposto diverse opinioni sulle proprietà igieniche del caffè, e spesso sono stati di pareri disaccordi. Ma tralasciamo di entrare nella questione, e occupiamoci solo del punto più importante, ossia dell' influsso del caffè sugli organi del pensiero.
Senza dubbio il caffè eccita fortemente le facoltà cerebrali: per esempio ognuno che lo beva per la prima volta è sicuro di privarsi di una parte del sonno. Tale effetto è talora mitigato o modificato dall' abitudine: ma esso può avvenire in altro modo; infatti alcune persone a cui il caffè non impedisce il sonno durante la notte, ne hanno bisogno per tenersi sveglie durante il giorno e se ne hanno bevuto dopo cena, la sera si addormentano.

C' è da aggiungere che un tempo solo le persone di età almeno matura bevevano caffè, ora lo bevono tutti.
All' epoca dei lumi si pensava che tutti i genitori avevano il dovere di proibire severamente il caffè ai loro bambini se non volevano mutarli in aride macchinette, intristite e già vecchie a vent' anni.

Negli usi e costumi del Settecento, quella del caffè era una moda particolare. La bevanda, infatti, come si conviene alle novità dal fascino un po' esotico, vide al contempo strenui oppositori e accaniti sostenitori.
Tra questi ultimi troviamo Voltaire che, a chi gli consigliava moderazione perchè "Il caffè è un veleno che uccide lentamente" pare rispondesse "Non importa, tanto non ho fretta".
Tra gli oppositori Brillat-Savarin considerava il caffè quasi una droga.