Spiga

L' antica leggenda del mais e del picchio

Un tempo il mais si trovava tutto sotto una grande montagna di roccia.
A scoprirlo furono per prime le formiche guerrire, che scavarono una galleria fino al nascondiglio e cominciarono a portarsi via il mais caricandoselo sul dorso, grano per grano.
La volpe, sempre curiosa dei fatti vicini, vide portare le formiche portare quel grano sconosciuto e ne assaggiò. A poco a poco altri animali e poi anche gli uomini vennero a conoscienza del nuovo cibo. Ma potevano raggiungerlo nel magazzino sotterraneo soltanto le formiche.

Allora l' uomo pregò gli dei delle piogge che lo aiutassero a raggiungere il magazzino. Tre di questi dei, a turno, tentarono di far saltare la roccia con le loro saette, ma invano. Andarono dal capo degli dei della pioggia, il più vecchio di tutti, e lo convinsero a provarci.
Il dio chiamò il picchio perchè battesse sulla superficie della roccia finchè avesse trovato il punto più debole. Una volta scopertolo, il vecchio dio mandò il picchio a ripararsi sotto uno strapiombo della montagna e pi con tutta la forza scagliò contro quel punto il più poderoso dei suoi fulmini: la roccia si spaccò.

Nel momento in cui il fulmine andava a segno il picchio disobbediente mise fuori la testa. Una scaglia volata via dalla roccia lo colpì sulla testa e gli fece una ferita da cui sgorgò molto sangue: da allora il picchio ha la testa rossa.

Il calore sprigionato dal fulmine era così intenso che il mais, che era tutto bianco, in una certa misura si abbrustolì. Parte dei grani di una pannocchia erano rosolati, parte anneriti dal fumo, e alcuni rimasti chiari.
Di qui le quattro varietà del granoturco: nera, rossa,gialla e bianca.