Spiga

“Birra: come, dove e quando?”-"Sempre!"

Slogan rimasti impressi nella memoria collettiva, testimonial scelti con cura tra i personaggi più noti dello spettacolo. La bevanda al malto ha segnato la pubblicità italiana degli ultimi cento anni

Immagine generica di un boccale di birraSi può dire che la birra abbia scritto alcune delle più famose pagine di storia della pubblicità italiana. Chi non ricorda il celebre slogan “Chi beve birra campa cent’anni”, che nel 1929 inaugura la prima campagna collettiva del settore. “Bevetela durante i pasti - proseguiva -. Facilmente digeribile, contenente sostanze toniche e nutrienti, la birra è indicata durante i pasti, anche per le donne, vecchi e bambini. Assicura sonni tranquilli e umore lieto”.
Con l’arrivo della tv, le campagne che associano la birra a una bella donna arrivano fino ai giorni nostri: da “Chi beve birra ha sempre vent’anni” a “Una bevanda che si chiama refrigerio” o “Bionda o bruna, purché sia birra”. Con “Chiamami Peroni sarò la tua birra”, Salvi Stubing è la prima di una fortunata serie di bionde che accompagnano l’azienda, anno dopo anno, nella costruzione della propria notorietà. Seguono, tra le altre bellissime testimonial, Milly Carlucci, Philippa Lagerbach, Adriana Sklenarikova, Jennifer Driver e Camilla Vest.
Ma l’equazione donna-birra non è l’unica via esplorata dai nostri pubblicitari. Nei primi anni Ottanta la birra ha un nuovo protagonista: Renzo Arbore. Nello spot voluto dagli allora “Produttori Italiani Birra” l’anchorman esordisce con “Birra...e sai cosa bevi” e aggiunge “Meditate, gente, meditate”.
Negli anni Novanta, si avvicendano altri testimonial della bevanda. Secondo Marpessa, Elena Sofia Ricci, Roberto Mancini, Armando De Raza, Gilberto Benetton e Vittorio Sgarbi “Per la birra non serve la sete”. E alla domanda, uguale per tutti, “Birra: come, dove e quando?”, tutti rispondono allo stesso modo: “Sempre”.

Da sapere sulla bionda
Gli ingredienti La ricetta della birra è esclusivamente a base di acqua e malto d’orzo (e a volte, in quota minore, granoturco, frumento e riso). A questi due ingredienti si aggiungono il lievito, per la fermentazione, e i fiori di luppolo, che danno alla birra il caratteristico gusto amaro.

Come gustarla al meglio Occorre versare la birra lentamente, tenendo leggermente inclinato il bicchiere. Sul finire invece si può andare più velocemente, in modo da sviluppare almeno tre centimetri di schiuma. Se poi si ha l’accortezza di non vuotare subito la bottiglia, e di versarla nel bicchiere dopo un paio di minuti, aumenterà anche l’intensità dell’aroma, perché la birra, una volta versata, ha bisogno di ossigenarsi.

Il caldo e la sete Quanto influisce il caldo sui consumi della birra? Contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, un’estate con temperature superiori ai 35 gradi non è l’ideale per i consumi di birra. Se il caldo e l’umidità si fanno eccessivi, infatti, la bevanda regina diventa l’acqua minerale. I consumi di birra sono invece favoriti con temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi e in una situazione di costante tempo bello e fresco.