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Tecniche di Disinformazione-Parte 3

CONTORNO/CORNICE NELLA QUALE È INSERITA LA NOTIZIA

La cornice in cui si inserisce la notizia, vale a dire le altre notizie, coi loro titoli e foto, che la circondano, può influire in maniera importante sulla sua interpretazione. La maggior parte delle volte la cornice di una notizia è abbastanza casuale, o risponde alla logica delle sezioni tematiche, dello spazio disponibile, ecc. Però più spesso di quanto si possa pensare, si «disegnano» le pagine (selezione e collocamento strategico di notizie, foto, redazione di titoli, ecc.) perché anche il contorno influisca su una notizia, rafforzando così il «messaggio» negativo o positivo della stessa, smentendola, coprendola o, al contrario, risaltandola.
Il «disegno» della pagina, nel suo insieme, può convertirsi in un meccanismo molto sottile di interpretazione della realtà, provocando l’associazione più o meno cosciente di idee e notizie che formalmente sono indipendenti e che non sono relazionate esplicitamente.

FOTOGRAFIE ED ALTRO MATERIALE GRAFICO

Insieme ai titoli, le foto ed altro materiale grafico (disegni, schemi, cartine, ecc.) sono gli elementi di una notizia che attraggono maggiormente l’attenzione su di essa. Senza dubbio, il fatto di aggiungere o meno una foto ad una notizia, così come la sua grandezza, influisce poderosamente nel risaltare o sminuire il fatto riportato. Questa è un’altra tecnica che possiede il periodico per imporre ciò che considera fatti interessanti ed emarginare quelli che non gli interessano. Un esempio molto comune di questa attitudine sono le notizie che si riferiscono all’ultima novità di qualche scandalo politico o qualche dichiarazione ufficiale, che di solito includono la fotografia del/la ministro/a o politico/a di turno, spesso fin troppo conosciuto dai cittadini medi, per cui questa foto non sta adempiendo nessuna funzione informativa né di verifica, ma semplicemente serve per richiamare l’attenzione e risaltare la notizia in questione.

STRUTTURAZIONE DI UNA NOTIZIA: LA «PIRAMIDE ROVESCIATA»

Perché l’informazione data da una notizia sia pienamente comprensibile deve rispondere per quanto è possibile alle 6 domande basiche: cosa/chi/come/quando/dove/perché? Le risposte (normalmente nel solito ordine) dovrebbero apparire nello svolgimento della notizia, ma i media non prestano la stessa attenzione a tutte. Questa gerarchizzazione delle domande, per privilegiare quell’informazione che il media considera più importante, viene determinata per ciò che nel vocabolario giornalistico si conosce come la tecnica della «piramide rovesciata», che è la forma classica di scrivere una notizia (quella che si insegna nelle facoltà e scuole di giornalismo).
La piramide rovesciata struttura l’informazione nella seguente maniera:
1. Titolo e trafiletto (riassunto in grassetto).
2. Il fatto centrale della notizia.
3. Antecedenti e conseguenze (contestualizzazione).
4. Altri dati complementari (ampliazione del tema e relazione con altri fatti)

Secondo questo schema, la cosa meno rilevante è il contesto (il perché?) nel quale si produce un fatto e le sue relazioni con altri avvenimenti, dunque ciò che, seguendo la piramide rovesciata, si suole lasciare in fondo.
A causa della gran quantità di notizie che contiene un giornale, la maggior parte dei lettori leggono solo titoli e trafiletti, dove ciò che risalta è il che? ed il chi? Vale a dire, si tende a descrivere il fatto isolato, fuori del contesto e svincolato da altre realtà relazionate, dato che poca gente è solita arrivare fino alla fine del testo della notizia (a meno che le interessi in particolar modo), per cui il contesto ed altri dati complementari sono di solito condannati a passare abbastanza inosservati. D’altra parte, quando il/la redattore/trice capo ha problemi di spazio per inquadrare tutte le notizie nelle pagine, taglia sempre i testi iniziando dalla fine, per cui, la prima cosa che sparisce da una notizia è la connessione con altri fatti e la sua contestualizzazione. Questa forma di strutturare e trattare la notizia rende difficile la piena comprensione di ciò che è accaduto, quindi possiamo vedere come la stessa logica di redazione di un giornale tende ad emarginare e sacrificare gli elementi che normalmente permettono di capire più profondamente la realtà dei fatti: cause e contesto dei fatti, relazione con altri avvenimenti, ecc. E per gli stessi motivi tende a risaltare esageratamente le cose più aneddotiche: il che? immediato (avvenimento isolato), il chi? (personificando eccessivamente molti fatti, creando personaggi pubblici o di attualità) ed il come? (i dettagli più spettacolari di come è successo il fatto, ecc.). Questo si nota molto nelle notizie relative a conflitti sociali, movimenti sociali, ecc.

Titoli e trafiletti
I titoli risaltano gli aspetti della notizia che interessa mettere in evidenza. Insieme alla fotografia, è di solito l’elemento più appariscente di una notizia, poiché funge da sintesi e richiamo dell’attenzione. Come sintesi (una frase) non lascia spazio a sfumature, è sempre abbastanza semplicista. Come richiamo tende a cercare lo scandaloso. La curiosità è che a volte i titoli e i trafiletti iniziali non corrispondono al contenuto reale della notizia (il corpo del testo) o con le cose più importanti di questa, o incluso possono arrivare a falsare la notizia riportata. Dato che, come già abbiamo commentato, è provato che la maggior parte dei lettori leggono principalmente i titoli, qualche trafiletto iniziale (se ci sono), e leggono solo poche notizie complete, l’immagine che si formano su determinati argomenti dei quali normalmente facciano questa lettura tanto
superficiale può risultare molto deformata. Il fatto che i titoli siano più manipolativi dei testi ha quindi un’importante effetto di disinformazione.

Decontestualizzazione
Anche nel caso in cui una notizia proponga informazione che risponda alle 6 domande, il «perché?» può essere spiegato solo in base alle sue ragioni più immediate e accessorie, senza permettere al lettore di arrivare a capire la situazione di partenza che originò il fatto. Anche se la realtà è molto complessa ed i fatti non si producono in forma isolata, sulla stampa di solito sono presentati come fatti indipendenti, senza nessun vincolo con altre questioni ed aspetti della stessa realtà che sono spesso la loro causa ed origine. Il contesto passato e presente di una notizia è fondamentale per poter comprendere ed analizzare una realtà e, a partire da questa analisi, valutare e formarsi una opinione propria su quello che succede. Nella misura in cui il al lettore manchino elementi coi quali valutare l’origine e l’ampiezza di un fatto per formarsi una propria
opinione in merito, risulterà più facile al giornale imporre la sua.
La decontestualizzazione può essere di due tipi:
a) Decontestualizzazione storica: Omissione di antecedenti politici, economici, sociali, internazionali, ecc. che permettano analizzare e comprendere fatti e situazioni attuali.
b) Notizie-puzzle: Dispersione e frammentazione dei differenti aspetti e cause/conseguenze di un fatto, di modo che si complica o impedisce la visione d’insieme e gli effetti che derivano da questo.
b) La frammentazione si può fare nel tempo (pubblicazione in date distinte) e/o nello spazio (distribuendo nelle varie sezioni del periodico gli aspetti economici, sociali, internazionali ecc. di uno stesso fatto), svincolando quindi il fatto dal suo contesto attuale.